Come anticipato nella nostra periodica Newsletter, l'AIFB ha siglato di recente un importante protocollo di intesa con l'Associazione Nazionale Città dell'Olio. Numerosi sono i progetti in divenire, ma il primo segno di questa biunivoca collaborazione è un bellissimo Contest, pensato per celebrare il ventennale di attività delle Città dell'Olio attraverso la celebrazione del loro costante messaggio: proteggiamo e valorizziamo la Dieta Mediterranea e con essa l'Olio Extra vergine d'Oliva.
Ecco quindi il contest che viene lanciato oggi in esclusiva per i soci AIFB e che si chiama "I magnifici 6", come i fondamenti della Dieta Mediterranea italiana.
Avrete tempo fino al 1 Novembre per cimentarvi in una ricetta per categoria, utilizzando la versione tradizionale o un'interpretazione personale e creativa. Ma quello che vi chiediamo è di NON MANCARE, perché il premio è una cosa di assoluto prestigio e un'occasione più unica che rara.
Ecco di seguito i 6 pilastri della nostra dieta:
PANE
Nella lingua di Omero, mangiar pane è sinonimo di umanità: gli uomini, infatti, sono detti “sitofagoi”, mangiatori di pane, appunto, a conferma di come questo alimento sia stato percepito da subito come essenziale alla vita stessa e alla formazione di una precisa identità culturale, legata alla geniale intuizione che porta alla creazione di qualcosa che in natura non esiste, partendo da una insospettabile spiga. Va precisato, però, che nell'antichità “pane” era un impasto cotto sul fuoco, a partire da qualsiasi farina, non solo da quella ricavata dal grano: per i poveri, erano le castagne a costituire l'ossatura della loro alimentazione e la dieta mediterranea poté contare sin dall'inizio sull'enorme apporto nutritivo offerto dai legumi e dai cosiddetti cereali inferiori che, con le loro “farine”, hanno rappresentato la quotidiana garanzia di sopravvivenza per i poveri nel corso della storia, fotografando un'economia basata sull'autoconsumo. Il grano era riservato alle tavole dei nobili e dei ricchi, mentre il “pane nero” divenne metafora di una lotta per la vita, almeno fino alla metà del secolo scorso: oggi, il paradosso del benessere ci porta alla riscoperta di quelle antiche farine, apprezzate e nobilitate fino all'inversione dei prezzi di mercato e al recupero dei semi più antichi, in un panorama sempre più ampio.
Appartengono alla categoria: tutti i tipi di pane lievitati e non lievitati (lievito madre, lievito di birra, lievito liquido), le focacce, le pizze, le preparazioni a base di farine alternative cotte in forno (castagnaccio, farinata, etc.)
PASTA
Bando alle leggende, che la vogliono importata dalla Cina, da parte di un Marco Polo tanto curioso quanto goloso: la pasta è un'invenzione tutta mediterranea, presente già sulle tavole dei Greci e dei Romani, come làganon o lagana, sottili strisce di pasta liscia, usate anche come sfoglia per i ripieni, lontanissime parenti delle nostre lasagne. Furono gli Arabi, con tutta probabilità, a diffondere l'uso della pasta secca, che approdò in Italia nel Medioevo: il primato in Italia tocca a Genova (la prima menzione risale ad un atto notarile datato 2 agosto 1244) e da qui si diffuse presto in tutta Italia, assieme all'uso della forchetta, che nacque con l'espresso scopo di raccogliere la pasta nel piatto (ad comedendum macherones) e solo successivamente fu estesa a tutto il resto, diventando da stranezza per pochi a sinonimo di buone maniere per tutti.
Appartengono alla categoria: tutti i tipi di pasta fresca o secca, asciutta o in brodo. Esclusa la pasta ripiena, presente nella categoria n 4.
PESTO
In principio fu l'aggiadda, una salsa agliata in voga nel XIII secolo con il duplice fine di insaporire e di conservare il cibo, oppure addirittura il moretum, un intingolo cremoso a base di formaggio, erbe e frutta secca, che rallegrava i pasti dei Romani quando erano ancora un popolo di pastori, frugali e parchi nel mangiare. Quali che siano i suoi antenati, è certo che il Pesto costituisce la variante più nota delle salse preparate nel mortaio, strumento antichissimo, usato originariamente in area mediterranea per macinare il grano e poi, dopo l'invenzione del mulino, destinato a diventare il fulcro della cucina domestica. E' al sapiente uso del mortaio che si deve la nascita delle cosiddette “salse pestate” che troveranno nel Medioevo la loro massima espressione: salse fredde, a base di aglio, erbe, frutta secca e spezie, dosate secondo il palato del cuoco e pestate finissime e poi filtrate, in modo da risultare vellutate e cremose e così buone da essersi protratte, pur con le dovute varianti, fino ai giorni nostri.
Appartengono a questa categoria: il pesto alla genovese, il pesto alla Trapanese, l'agliata, la salsa di noci, la salsa di pinoli, il pistou, il pesto di fave, la rouille, l'anchoïade, l'hummus, etc. Tutte le preparazioni possono essere presentate come singola ricetta o in abbinamento ad altra ricetta.
TIMBALLO
Celebrato sulle tavole dei nobili come manifestazione concreta della loro opulenza e del loro potere, il timballo ha un ruolo nella storia dell'alimentazione che travalica il suo valore simbolico per trasformarsi in un trait d'union insospettabile fra la mensa dei ricchi e quella dei poveri: un morbido ripieno racchiuso in un guscio di pasta rappresentava, infatti, l'antesignano del piatto unico nonché l'escamotage più goloso per riciclare avanzi o parti meno nobili, dando l'illusione a chi se ne cibava di nutrirsi da re.
Appartengono alla categoria: tutte le paste fresche ripiene, le torte salate, le preparazioni in crosta e i timballi.
SCAPECE
Non un piatto tipico, ma un metodo di conservazione trasversale alla nostra Penisola e così gustoso da dare il suo nome a molte preparazioni prevalentemente a base di pesce e di verdure. Dalle sarde in saor alle boghe all'aggiadda, dalle zucchine alla scapece alla trota in carpione, passando per lo Scabeccio del Piemonte e della Liguria, questa antica forma di preservazione degli alimenti più deperibili dalle origini incerte (per alcuni, deriverebbe dalla cucina romana, per altri da quella araba) è il vero trait d'union che accomuna la manipolazione di ingredienti deperibili e di pronto consumo.
Appartengono a questa categoria tutte le preparazione che prevedono questo trattamento: incluse le conserve salate di ogni genere.
PANI DOLCI
La centralità del pane nella dieta mediterranea è testimoniata anche dalla natura dei dolci più tipici che hanno come elemento di base l'impasto del pane, dolcificato con miele o vino dolce e arricchito con frutta secca e spezie. Fu l'arrivo degli Arabi a portare la canditura (della frutta, ma anche dei fiori), le acque aromatiche e l'utilizzo delle paste di frutta, di mela, di cotogna, di noce verde e ovviamente di mandorle, oltre ai torroni e ai dolci fritti. I due filoni si intersecarono presto, grazie all'opera delle monache nei conventi, dando vita ad una produzione dolciaria ben connotata, che seppe fondere la robustezza degli ingredienti autoctoni con la raffinatezza di quelli importati, attraverso una rapida padronanza delle tecniche e una sempre più profonda consapevolezza di una propria autonomia.
Appartengono a questa categoria: tutti i pani dolci, i dolci antichi ed i biscotti secchi di tradizione contadina, ricette antiche che prevedano l’utilizzo di pasta di mandorle/pistacchi/noci, o con presenza di fichi secchi, canditure e cotognate. Lievitati e non.
· Il contest comincia oggi e termina alla mezzanotte del 1 Novembre 2014.
· Ogni partecipante potrà pubblicare al massimo 1 ricetta inedita (cioè realizzata esclusivamente per questo contest e non pubblicata in precedenza) per ognuno dei 6 temi proposti, quindi un massimo di 6 ricette.
· Le ricette presentate potranno partecipare esclusivamente a questo contest.
· La ricetta potrà essere indifferentemente fedele alla tradizione o realizzata con interpretazione creativa e personale sempre rispettando il tema proposto.
· Nella selezione dei finalisti, verrà tenuto conto del livello di approfondimento nell’uso degli ingredienti e nel loro corretto utilizzo in base ai dettami della Dieta Mediterranea ed anche della storia che ognuno vorrà raccontare circa il piatto proposto.
· Le ricette dovranno essere pubblicate sul proprio blog e linkate a questo post, inserendo il banner al termine del post.
· Nella sidebar dovrà essere pubblicato il banner del Contest linkato a questo post.
· Verranno selezionati 6 vincitori, uno per ogni categoria. La giuria sceglierà il vincitore assoluto nella rosa dei 6.
· Il vincitore assoluto sarà ospitato alla premiazione che avverrà a Siena il 28/29 Novembre 2014 in occasione della tappa finale di Girolio e riceverà come premio la partecipazione ad un corso di cucina presso la scuola di Alfonso Iaccarino a Sant’Agata sui Due Golfi.
Vi aspettiamo tutti. Partecipate con entusiasmo al Contest più bello dell'anno!